Diciassette anni fa una bambina di una scuola elementare di Marano, in una sua riflessione all’indomani della notizia giudiziaria che attribuiva alla camorra maranese l’uccisione del giovane giornalista del Mattino Giancarlo Siani, scriveva:
…io mi vergogno di essere maranese, mi vergogno di essere della città che ha ucciso il bravissimo giornalista Giancarlo Siani…
Da allora nelle scuole maranesi intere generazioni di ragazzi hanno costruito, per cancellare l’onta vergognosa che macchiava la loro città, percorsi in nome della legalità e della lotta alle mafie, primo su tutti il Marano Ragazzi Spot Festival.
Nel 2005 nel ventennale dell’uccisione, quando dopo anni di chiusura il Teatro, allora Lily, veniva riconsegnato alla città, fu per espressa volontà delle scuole del festival che fu intitolato a Giancarlo Siani.
TRE BUONE RAGIONI PER DIRE NO ALLA CHIUSURA DEL TEATRO GIANCARLO SIANI
- La prima, e basterebbe solo questa: La cultura non si chiude. Si chiuderebbe l’unico spazio residuo della città aperto alla cultura e al tempo libero (Palazzo Merolla, il palazzo della cultura da sempre sognato, dopo investimenti milionari è ormai sede di polverosi uffici comunali). Con la chiusura del teatro sarebbero sbarrate le porte alla quotidiana programmazione cinematografica, al cineforum del lunedì, alle importanti rassegne di teatro e alle tante iniziative sociali e amatoriali che ogni anno vi trovano casa. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di spazi protetti dove la comunità dei cittadini possa incontrarsi, discutere, conoscere le ragioni degli altri, ritrovare le radici della nostra cultura: conoscersi e divertirsi. Il teatro è quel luogo dove ti nutri di conoscenza e impari a convivere con te stesso e con gli altri, e basterebbe solo questo a farne cosa vantaggiosa per tutta la collettività.
- La seconda: La legalità non si chiude. Il teatro Giancarlo Siani è la casa del Marano Ragazzi Spot Festival, orgoglio e speranza da sedici anni dei ragazzi della nostra città, più di diecimila ogni anno da tutta Italia, visitatori e ospiti, personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’attivismo sociale, persone che condividono i valori della legalità e del progresso sociale, propri della festa della creatività, dei sogni, dell’amicizia e dell’impegno… forse la più bella pagina della storia della città.
- La terza, infine: La memoria non si chiude. La chiusura del teatro significherebbe uccidere per la seconda volta Giancarlo, uccidere la sua memoria, la sua immagine di ragazzo semplicemente ragazzo, i suoi sogni, uccidere il suo impegno e quello di quanti. Intitolandogli il teatro cittadino, l’hanno eletto a simbolo del riscatto sociale di una città che non chiede altro che chiudere con un passato asservito ai poteri del malaffare camorristico e che pretende di riconoscersi nel bello, nella cultura, nella creatività e nell’energia positiva del cambiamento.
Alla politica che si appresta ad una nuova campagna elettorale, alle istituzioni, alle scuole, alle associazioni, agli enti religiosi, ai semplici cittadini che credono nei valori della legalità, della giustizia e della memoria, a quelli che più semplicemente credono nel potere del bello e della cultura, chiediamo di sottoscrivere l’impegno a far propria la nostra lotta e di essere lì a difendere, tutti insieme, il nostro Teatro, il Teatro del Festival, il Teatro di Giancarlo Siani.
23 aprile 2013 ore 10,00 e 18,00
Teatro Giancarlo Siani Marano
a cura dell’Associazione Marano Ragazzi Spot Festival