Profonda amarezza per l’ incendio che ha devastato il pescheto del terreno confiscato della frazione Pugliano di Teano. Quali siano state le cause scatenanti delle fiamme che hanno danneggiato il frutteto di dieci ettari non è ancora dato saperlo: le forze dell’ordine sono al lavoro per risalire all’ origine dell’incendio che, naturalmente, si spera non sia stato scatenato intenzionalmente per perpetrare un atto intimidatorio.
Il consorzio di cooperative sociali Nco, a cui il terreno è stato affidato da pochi mesi attraverso il bando pubblico indetto dal Comune di Teano, aveva da pochi giorni completato le opere di pulizia del terreno. Tutto pronto per la raccolta e per accogliere i ragazzi dei campi estivi di Libera i quali prossimamente saranno a Pugliano per trascorrere insieme ai cittadini locali e all’associazione Mille scopi +1 (che ne sta organizzando, insieme al Comune, la loro accoglienza), giorni di lavoro e formazione sul terreno prima appartenuto alla camorra.
Il percorso di liberazione dei terreni, rimasti a lungo nelle mani sbagliate, è cominciato con impegno ed entusiasmo e non sarà un incendio, al di là della sua origine e dei gravi danni arrecati, ad arrestare il fiume in piena di uomini e donne determinati nella volontà di scrivere un nuovo pezzo di storia.
Le cooperative e le associazioni che gestiscono i beni di Teano non saranno lasciate mai sole, perché come loro e con loro abbiamo la responsabilità etica e morale della memoria e dell’impegno, nell’ottica di una produzione sociale capace di essere alternativa e antidoto dell’economia criminale.
Nessuno farà passi indietro. Alle istituzioni e alle forze dell’ordine il Comitato Don Diana e il coordinamento provinciale di Libera lanciano l’appello a non abbassare mai la guardia su beni che rappresentano il luogo di una vera e propria battaglia di civiltà.